I materiali della fossa 54

Scavi 		in corso
Materiali dalla fossa 54
Dai materiali ceramici raccolti nella fossa 54 nessun vaso è ricostruibile per intero, ma i frammenti presenti rimandano ad almeno 40 vasi diversi. Tra di essi sono riconoscibili almeno 11 coppe biansate, 1 kylix, 4 vasi chiusi (2 anfore, 1 hydria, 1 amphoriskos),
2 bacini in ceramica grezza e alcuni vasi da cucina (11 pentole, 2 vassoi a fondo piatto, 1 vassoio a fondo concavo). Sono stati raccolti anche due strumenti di pietra (un pestello e uno strumento di forma rettangolare), la lama di un coltello di bronzo, numerosi resti animali e poche ossa umane.
Lo scheletro di un cane è stato rinvenuto accuratamente deposto con il muso rivolto verso est, e, forse, un coltello deposto sotto il cranio.
L'età avanzata dell'animale e il fatto che su di esso siano state riscontrate numerose fratture supporta l'ipotesi che l'animale venne intenzionalmente deposto e forse anche ricoperto dalla pelle di un altro cane. Ad un secondo scheletro di cane si riferiscono invece poche ossa.
Il fatto che di questo secondo individuo siano state individuate soltanto ossa della testa, delle estremità e delle rotule potrebbe indicare che esse furono rimosse dalla carcassa dell'animale insieme con la pelle (Mylona in corso di stampa).
Eccezionale deve essere considerato il rinvenimento di resti di testuggini. Oltre ad ossa dello scheletro resta larga parte della parte inferiore di un animale identificabile come tartaruga palustre (Chlemis caspica).

Un'intensa bruciatura dai margini netti e senza alone è stata individuata sulla superficie esterna, ad indicare che la carcassa dell'animale venne probabilmente posta su una brace.
Gli ossi animali raccolti entro la fossa 54 sono pochi ma in buono stato di conservazione e appartengono a capriovini, suini, bovini, e ad almeno 1 esemplare di lepre o coniglio.
In 54/z sono state rinvenute anche poche ossa umane (THK00/439, D'Agata in corso di stampa), alcune delle quali recano tracce di scarnificazione. Tale presenza è difficile da spiegare. È noto come negli insediamenti antichi ossa umane circolassero soprattutto se in prossimità di una necropoli. La necropoli di Sybrita romana circondava la Kephala, a nord e ad ovest, ma tombe di età pre-classica non sono ancora state individuate.